Ingegneria inversa:
Reverse Engineering 3D
L’ingegneria inversa o “reverse engineering” consiste nell’analisi dettagliata del funzionamento, della progettazione e dello sviluppo di un oggetto, al fine di realizzarne uno nuovo che mantenga le caratteristiche di quello di partenza, migliorandone l’efficienza.
Il processo si compone principalmente di 2 fasi: l’acquisizione e la trasformazione. Si parte dalla digitalizzazione dell’oggetto, utile sia ai fini di un controllo dimensionale che per la prototipazione rapida, fino alla rielaborazione e alla ricostruzione parametrica, per modificarne e migliorarne caratteristiche e prestazioni.
La Scansione 3D
di un Oggetto
Attraverso scanner 3D ad alta risoluzione, siamo in grado di acquisire tridimensionalmente geometrie e superfici di un oggetto. Partendo da un prototipo o da parti specifiche delle quali si vogliono effettuare particolari analisi, è possibile ottenere non solo le misure esatte dell’oggetto, ma anche la digitalizzazione di tutte le sue parti.
Ingegneria Inversa
Grazie al processo di ingegneria Inversa, una volta acquisite le geometrie dell’oggetto siamo in grado di rielaborare la nuvola di punti ottenuta in entità parametriche, così da poter generare un file 3D che potrà essere ulteriormente elaborato e modificato per il successivo sviluppo. Sia per la produzione, che per la realizzazione di un nuovo prodotto che si interfacci con esso.
Controllo Dimensionale
Il Controllo Dimensionale è analisi permette di ottenere un riscontro diretto tra un oggetto e il corrispondente modello CAD di partenza.
Ciò è di particolare importanza per gli ambiti di controllo qualità, per quantificare eventuali errori e per poter individuare aree da correggere o sulle quali apportare migliorie. Si tratta del sistema più usato dalle case automobilistiche per il controllo qualità dei pezzi stampati a iniezione.